Nei paesi in via di sviluppo milioni di famiglie vivono con i proventi di piccole attività individuali o cooperative costituenti quella che è stata definita l’economia informale. Queste attività per la loro dimensione sono impiantabili con poche risorse, o viceversa, per la loro fragilità possono andare in contro a difficoltà e momenti di crisi.

Il microcredito è una concessione di prestiti di entità modesta a questi piccoli imprenditori, che non hanno accesso ai finanziamenti, perché non sono in grado di offrire garanzie al sistema bancario tradizionale.

Esso, pertanto, non solo rappresenta uno strumento di lotta alla povertà ma anche un’opportunità di crescita dell’identità e dignità delle persone e un modo per riaffermare il diritto universale al lavoro

Il presupposto fondamentale che lo differenzia dalle elargizioni benefiche a fondo perduto, condannate necessariamente ad esaurirsi nel tempo, è l’impegno, non giuridico, ma etico e sociale dei destinatari alla restituzione delle somme erogate, in modo da creare un circolo virtuoso potenzialmente perpetuo, che si autoalimenta.

Nei paesi in via di sviluppo, ma non solo, esistono numerose esperienze di prestiti solidali, tutte con esiti positivi sulla crescita economica e sociale delle popolazioni coinvolte.

Nei limiti delle nostre capacità economiche ed organizzative, da questo anno anche noi cominciamo questa avventura.